martedì 22 novembre 2011

Mistero alla Torre di Londra

Inverno 1377. Mentre su Londra il gelo è così rigido da ghiacciare le acque del Tamigi, alla Torre di Londra Sir Ralph Whitton è ucciso in misteriose circostanze. A volgere l'inchiesta sono chiamati il coroner John Cranston e il suo segretario fratello Athelstan, domenicano appassionato di astronomia. I due si ritroveranno davanti ad una situazione complicata: come ha fatto l'assassino ad arrivare ad una stanza isolata e chiusa dall'interno? E perché Sir Ralph era così spaventato da uno strano messaggio? Mentre gli assassinii si moltiplicano, Athelstan dovrà anche risolvere un altro mistero nella sua stessa parrocchia: chi ha profanato diverse tombe del cimitero?
Paul Harding, pseudonimo di Paul C. Harding, offre attraverso questo buon giallo, uno sguardo sulla Londra medievale, uno città sporca e crudele dove già fermentano le successive rivolte contadine (uno degli istigatori, John Ball, appare anche nel libro) e dove il Crimine agisce per i più svariati motivi, dalla vendetta al puro desiderio di violenza. L'intreccio è ben fatto dall'autore, tra strani disegni e oggetti che rimandano alla setta araba del Vecchio della Montagna, anche se il lettore abituato ai gialli sospetterà l'identità dell'assassino fin dalla metà del libro, senza tuttavia esserne certo.

VOTO: 9

giovedì 17 novembre 2011

Sogni di carta...

Che cosa è un sogno di carta?
Spesso è qualcosa che scopriamo inaspettatamente. Ci può attirare la sua copertina, oppure parole che vediamo sulla sua copertina. Forse ce lo presta un amico quando noi non glielo abbiamo neanche chiesto.
Ma appena lo apriamo, ne veniamo catturati, proprio come nei sogni. Una tela di ragno ci prende tra i suoi fili intricati, e allora non c'è più via d'uscita. Tentiamo di tornare a quel sogno appena possiamo, anche nelle situazioni più improbabili. La domanda incessante che ci abita è "Cosa succederà adesso?"
I protagonisti del sogno diventano come parenti, vorremmo stare accanto a loro, poterli aiutare quando sono in difficoltà, avvertirli quando sono in pericolo o gioire con loro quando sono felici. Ma possiamo limitarci solo a stare a guardare, con un'espressione di terrore sul volto o un gran sorriso stampato sulle labbra.
E quando il sogno finisce...beh, ci accorgiamo che quel sogno rimarrà forse con noi più dei sogni che facciamo di notte. Perché un libro non è evanescente. Un libro rimarrà con noi per sempre, nella nostra libreria, e quando vorremo che il sogno del suo autore ricominci in noi, allora ci basterà riaprirlo.