mercoledì 11 dicembre 2013

Music Book: L'ultimo orco

Prima di tutto, scusate per ieri, ma i miei problemi non mi lasciano tregua. Stavolta ci hanno pensato le lenti...non riuscivo a metterle e ho trascorso buona parte della mattinata dall'ottico a imparare a metterle e togliere senza avere paura di accecarmi da sola. Ora tutto a posto...comunque, dato che la rubrica Letto per voi! è saltata causa nessun voto, Storia di un genere letterario la pubblico domani. E questo ci porta al secondo punto. Dalla prossima settimana non posso più garantire la mia presenza cinque giorni a settimana. Alcune lezioni finiscono, e in ogni caso dovrò cominciare a studiare sul serio. Il blog sarà in vacanza fino a fine febbraio inizio marzo, quando ricomincerò le lezioni e quindi potrò garantire nuovamente la mia presenza. Intanto...quando avrò un po' di tempo scriverò in anticipo i post, così non mi ritrovo con l'acqua al collo come negli ultimi giorni!
Terzo punto: il post!

L'ultimo orco di Silvana De Mari...credo di averne parlato fin troppo dei suoi libri, in questo blog. Però che dire, li adoro. E a volte mi ritrovo a pensare "Oooh...questa canzone mi fa pensare a tale pezzo". E' il caso di questa:
Madona degli Era

Quando Rankstrail incontra per la prima volta Aurora...a partire da quel punto ho cominciato a divorarlo. Ho amato la dolcezza di quel momento, dopo tante ingiustizie, il modo in cui Rankstrail, da quel soldato mercenario che è, insegna alla piccola Aurora come cacciare e sfuggire al controllo di suo padre e della servitù che la tengono prigioniera in una prigione dorata.


 Who wants to live forever dei Queen ripresa da David Garrett

In due momenti: quando Yorsh spiega a Robi perché ha rinunciato all'immortalità, e quando Yorsh muore. Il primo mi ha commossa, l'ho pure trascritto per intero su questo blog. Il secondo...arrabbiata è dir poco. I libri della De Mari sono quelli che mi hanno fatta piangere e arrabbiare di più, credo...


The Bridge of Kazhad-Dum di Howard Shore

Questa, durante la battaglia finale. La colonna sonora del Signore degli Anelli è perfetta per leggere tutti questi libri.

Anche se non amate il fantasy, credo che questi libri vi piaceranno. Sono, come vi posso dire, storie che saranno forse fantastiche, con Elfi, Fenici, Orchi e Arpie, ma vanno oltre il fantasy, perché per Silvana De Mari il genere fantastico è il presupposto per parlare del mondo reale che ci circonda. Detto questo, vi saluto, a domani!

lunedì 9 dicembre 2013

Fogli di celluloide: Il fantasma dell'opera

Oggi vi parlo di un libro e di una serie di film che mi stanno particolarmente a cuore. Spiegazione: quando ero in seconda media, capitai su alcune vecchie riviste di cinema di mia sorella. In una, vidi una foto: un uomo bellissimo, con lunghi capelli biondi e la faccia in parte coperta di sangue. Era un'immagine tratta dal Fantasma dell'opera di Dario Argento, e da quel momento comincia a fare ricerche e ad appassionarmi al cinema. Letterariamente parlando, il personaggio del fantasma dell'opera, il mostruoso Eric, diventò il mio mito. Comprai il libro in terza media (il primo libro comprato con i miei soldi!) e lo divorai. Mi ricordo che andai in cucina dicendo "Oooh mamma! Ma t'immagini che dorme in una bara????" Ero completamente fuori di testa per questa storia. Ma ora vi racconto un po' meglio di cosa parla.

Lon Chaney nel Fantasma dell'opera
del 1925
Nella Parigi ottocentesca, all'opera di Parigi comincia a farsi conoscere la giovane Cantante Christine Daaé. Questo è molto strano, visto che appena poco prima la ragazza non aveva una gran voce. C'è chi dice che questo abbia a che vedere con il Fantasma dell'Opera, che si aggirerebbe lì, e che sarebbe collegato con il giallo della morte di un membro dello staff dell'opera. Il visconte Raoul de Chagny, che da ragazzo amava Christine, decide di fare luce.

Dal Fantasma dell'opera, scritto da Gaston Leroux, sono state tratte otto versioni cinematografiche ma anche film tv, musical, canzoni, e anche un sequel nel 1999, Il fantasma di Manhattan di Frederick  Forsyth. La prima versione cinematografica venne girata in Germania nel 1916. La seconda è quella americana di Rupert Julian con Lon Chaney, del 1925, ed è conderata un capolavoro del muto. Ed è una delle tre che ho visto. Non vi dico cosa ho fatto per procurarmela. L'ho trovata a Mediaword ad un prezzo impossibile, e per tre mesi l'ho nascosta tutte le settimane alla vista degli altri clienti mettendola dietro agli altri dvd. Quella copia, era mia! E quando mia sorella mi ha portato a Mediaword per i miei 14 anni e mi ha detto "Prendi il film che vuoi" io ovviamente ho preso il mio Fantasma dell'opera! Questa è la versione più vicina al libro che sia mai stata fatta. Ci sono poche differenze, e sono in particolare nel finale, che tra l'altro esiste in due versioni: nella prima Eric muore
Asia Argento e Julian Sand nella versione di
Dario Argento
linciato dalla folla e così finisce il film, nella seconda, dopo il linciaggio, si vedono alcuni fotogrammi del matrimonio tra Christine e Raoul. La mia è la prima versione, ma un giorno vorrei tanto procurami sia questa seconda sia la terza versione, del 1929, in cui la differenza consiste nel fatto che alcune parti sono state dotate del sonoro. L'altra versione che ho visto è quella di Dario Argento, regalatami dalle mie amiche delle medie dopo mesi in cui praticamente le ossessionai. Me ne infischiai del divieto ai minori di 14 anni e il risultato fu che scoprii il cinema di Dario Argento... Lo ammetto, un po' rimasi scioccata. Ma soprattutto non mi piacque molto perché è una delle versioni meno tratte bene: innanzitutto Eric, il fantasma, non è più un uomo mostruoso ma un figo della Madonna (passatemi l'espressione ma è così). Christine cade come una pera cotta tra le sue braccia mentre nel libro ha soltanto paura. Inoltre è presente un'atmosfera erotica e morbosa che nel libro non vi sognate neppure. Insomma, pochi pregi, che si possono riassumere negli effetti speciali e nelle musiche di Ennio Morricone, e molta emoglobina. La terza versione è quella Musical di Andrew Lloyd Webber. Qui Erk è sfigurato soltanto su una parte del volto, Christine cade di nuovo come una pera cotta e si cata. Una dellecanzoni, "Phantom of the Opera", è diventata molto famosa. Qui è cantata dai Nightwish:


Altre versioni di particolare pregio sono considerate quella del 1943, che vinse l'oscar per il miglior fil a colori, e quela di Brian DePalma, trasportata negli anni Settanta e nel mondo della discografia.
Bene bene, e con questo si posso finire. Perdonatemi se ci ho messo un po', oggi, ma ho avuto problemi di rete e un grosso problema personale che spero si risolverà per il meglio. A domani. :)





venerdì 6 dicembre 2013

Perle (2)

"Penso che la psicoterapia sia un concetto fuorviante delle società capitalistiche, in base a quale crogiolarsi nell'analisi della propria vita sostituisce l'atto stesso di viverla."

Peter Cameron, "Un giorno questo dolore ti sarà utile"


giovedì 5 dicembre 2013

Letto per voi!: I racconti del terrore

Uff, ce l'ho fatta! L'ho appena finito.

In questa raccolta vi sono pubblicati dieci dei racconti del terrore scritti da Edgar Allan Poe: Il gatto nero, Il barile di Amontillado, La maschera della Morte Rossa, La caduta della Casa Husher, La verità sulla vicenda del signor Valdemar, La sepoltura prematura, Il cuore rivelatore, Una discesa nel Maelstrom, Il manoscritto trovato in una bottiglia e Il pozzo e il pendolo. Tutti raccontano storie allucinate, spesso il protagonista o un personaggio che lo affianca, come nella Caduta della Casa Husher, è un pazzo, ma un pazzo lucido, che riesce a trovare giustificazione ai delitti che compie. Affianco a questo c'è sempre un elemento soprannaturale, ed è spesso questo che mette i brividi e che cattura l'attenzione del lettore, tanto che sarà difficile staccare le mani dal libro nel momento clou. Un altro filo che spesso lega queste storie è quello della sepoltura prematura. Sovente, il protagonista o mura il cadavere prova del suo misfatto, oppure è lui ad essere sepolto, ma stavolta vivo. E' una cosa che possiamo trovare anche ne Il pozzo e il pendolo, dove per una condanna il protagonista si trova chiuso in una stanza preda delle più atroci torture psicologiche. Il tema della morte è inoltre affrontato in modo affascinante, in particolare nella Verità sulla vicenda del signor Valdemar, nel quale un uomo in punto di morte viene ipnotizzato e continua a 'vivere'.
Lo stile a volte può risultare un po' lento, ma è pieno di suggestioni quasi filosofiche che lasciano grande spazio alle riflessioni dei personaggi. Una lettura interessante, che potrebbe davvero strapparvi qualche brivido!

I libri da votare che vi propongo questa settimana sono:

L'incubo di House Hill di Shirley Jackson

Chiunque abbia visto qualche film del terrore con al centro una costruzione abitata da sinistre presenze si sarà trovato a chiedersi almeno una volta perché le vittime di turno non optino, prima che sia troppo tardi, per la soluzione più semplice - e cioè non escano dalla stessa porta dalla quale sono entrati, allontanandosi senza voltarsi indietro. A tale domanda, meno oziosa di quanto potrebbe parere, questo romanzo fornisce una risposta. Non è infatti la fragile e indifesa Eleanor Vance a scegliere la Casa, prolungando l'esperimento paranormale in cui l'ha coinvolta l'inquietante professor Montague. È la Casa - con le sue torrette buie, le sue porte che sembrano aprirsi da sole - a scegliere, per sempre, Eleanor Vance.

Il Paese senza adulti di Ondine Khayat


C’è qualcosa che non torna nel mondo degli adulti. Passano il tempo a sgridare noi bambini, a dirci che dobbiamo fare così e cosà, e poi basta vedere il telegiornale per capire che dovrebbero solo stare muti e lasciare comandare noi. Un giorno ho sentito in una trasmissione che lo Stato deve proteggere i bambini, ma quando sono arrivato a casa da scuola e mio padre, ubriaco come sempre, ha picchiato mia madre, Maxence e me, mi è proprio venuta voglia di telefonargli, allo Stato. Solo che non sapevo chi chiamare. Il mio nome è Slimane, Maxence è mio fratello, ha tredici anni, solo due più di me, ma sembra molto più grande. Lui è la mia roccia, mi protegge dal Demone, come chiamiamo nostro padre, e riesce sempre a rassicurarmi. Mi ha anche fatto delle ali d’angelo, e quando le cose si mettono proprio male, ne infiliamo una ciascuno e immaginiamo di volare via. La vita è davvero fatta male. Tutti lo sanno, ma nessuno sa dove fare denuncia. Dunque si fa finta che tutto sia normale. Ma io dico che non è affatto così. È solo una grande fregatura. Per questo Maxence un giorno ha deciso di andare nel paese senza adulti, e mi ha lasciato qui da solo. Io ho provato a raggiungerlo, ma devo aver sbagliato strada. O forse no.
La grande rapina al treno di Michael Crichton
 Anno 1855. L'Impero Britannico manda al suo esercito impegnato in Crimea 12.000 sterline in lingotti d'oro custoditi in casse a prova di tutto. Le casseforti vengono caricate sul sorvegliatissimo espresso Londra-Parigi. A Parigi, però, ecco la sorpresa: le casseforti sono giunte con i sigilli intatti, ma dentro non c'è oro, solo pallini da caccia. L'incredibile storia del più audace colpo del secolo e del suo geniale ideatore, il ladro gentiluomo Edward Pierce.




Ecco qui, spero che la recensione e la scelta di questa settimana vi siano piaciute!! A domani! :D

P.S: Vi ricordo che potete votare fino alla mezzanotte di oggi!

mercoledì 4 dicembre 2013

Music Book: Barche di Carta

Oggi vi posto le canzoni che mi hanno accompagnata nella lettura di un libro la cui origine è proprio un blog, chiamato appunto Barche di Carta. Attraverso il link qui accanto potrete anche accedere ad un post in cui Matteo Predaroli, l'autore, parla del libro. Ve lo consiglio, mi ha emozionata tantissimo e ha una forma originale che coniuga il blog e la chat. L'ho divorato e ringrazio ancora la mia amica Chris per avermelo prestato quando facevamo i nostri scambi.

Le canzoni sono:

Joaquin Rodrigo- Concerto de Aranjuez

In un momento particolarmente triste della storia che mi ha strappato qualche lacrima.


Quenn-We are the Champions

Quando la squadra di calcetto in cui gioca il protagonista, la più sfigata del campionato, fa una vittoria inaspettata.

http://www.youtube.com/watch?v=zO9kJwvGRjY

Little Things- Lullaby

Scusate, non riesco a vedere il video, quindi vi metto solo il link. Comunque, questa canzone mi fa pensare al finale e al suo colpo di scena.

Ecco qui, a domani! :*


martedì 3 dicembre 2013

Storia di un genere letterario: il romanzo d'avventura

Oggi vi racconto la storia del romanzo d'avventura!

Questo genere nasce nel XVIII secolo, ma come il romanzo autobiografico che conosciamo oggi ha degli antecedenti molto più antichi. Addirittura si può risalire all'Odissea e al viaggio di Ulisse , che comprende alcuni elementi del genere: il viaggio, l'incontro con altre culture, gli imprevisti che accadono al protagonista. Anche nel romanzo ellenistico sono presenti alcuni di questi temi, e questo perché si andava a cercare di soddisfare il gusto del meraviglioso dei lettori.

Chrètien de Troyes
Nel Medioevo il precursore del genere avventuroso si può trovare nei cicli epici cavallereschi, come quelli sui Cavalieri della Tavola Rotonda, scritto da Chrètien de Troyes, oppure la storia di Tristano e Isotta. Quest'ultima ha origini molto antiche, risalenti ad una leggenda celtica poi passata nella tradizione normanna e infine trascritta in epoca medievale da diversi autori, come Béroul, un giullare del XII, della cui versione ci rimangono dei frammenti, il chierico dello stesso periodo Tommaso d'Inghilterra, la poetessa francese Maria di Francia, e infine lo stesso Chrétien de Troyes, la cui versione è però andata perduta.
Altri esempi più tardi di scritti che anticipano il romanzo d'avventura sono L'Orlando Furioso e il Don Chisciotte di Cervantes.

Come spesso accade, il romanzo d'avventura vero e proprio nasce in Inghilterra, nel Settecento. Uno dei primi esempi è Robinson Crusoe di Daniel Defoe, dove il protagonista fa naufragio su un'isola disabitata e nella forma del diario racconta come è sopravvissuto ed è tornato alla civiltà (lasciando grande spazio alla riscoperta della Fede in Dio che avviene nel protagonista), I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, dove è ripreso il motivo del viaggio e del naufragio, e dove il protagonista scopre nuove civiltà. In questo romanzo è tuttavia fortemente presente la satira, poiché quelle nuove civiltà non sono altro che aspetti della società inglese che Swift critica ferocemente.
Sempre nel Settecento, per l'avvento dell'Illuminismo, il romanzo d'avventura entra il crisi, perché per criticare la società si preferisce il fantastico.

Jules Verne
La crisi finisce nell'Ottocento, quando i romantici, abitati dallo spirito d'avventura, riscoprono questo genere e lo intrecciano al neonato genere storico. In Ivanoe, lo scozzese Walter Scott non solo ci parla di quei cavalieri e di quell'etica cavalleresca che abbiamo già incontrato nelle storie medievali, ma anche delle loro peripezie, della loro lotta per tornare nelle grazie dei loro signori. Quando poi arrivò il movimento realista, il romanzo d'avventura cambiò, e si concentrò sull'eroe borghese che combatte per l'affermazione della sua classe sociale. Nello stesso secolo nascono anche due altri sottogeneri che discendono dal romanzo d'avventura: il poliziesco e il cosiddetto romanzo scientifico, anticipatore del romanzo di fantascienza portato al successo da Jules Verne, autore di Ventimila leghe sotto i mari o Viaggio al centro della Terra. Altri autori importanti tra Otto e Novencendo sono Robert Louis Stevenson, l'autore dell'Isola del Tesoro, ed Emilio Salgari, l'inventore di Sandokan.

Vorrei concludere facendo notare come, dalla sua invenzione, il pubblico a cui si rivolge il romanzo d'avventura sia cambiato, infatti, se prima ci si rivolgeva ad un pubblico adulto e borghese, oggi i romanzi d'avventura sono in particolare letti dai bambini e dai ragazzi, perché vengono considerati come dei classici della letteratura per l'infanzia.





 


lunedì 2 dicembre 2013

Fogli di celluloide: Le cronache di Narnia-Il leone, la strega e l'armadio

Oggi, vi parlo di un libro e di un film che sono diventati dei classici del fantasy.

Le Cronache di Narnia, come credo molti di voi sapranno, sono una saga in sette libri scritti da C.S. Lewis, che oltre ad essere professore di lingua e letteratura inglese all'università di Oxford, era anche uno dei colleghi e dei migliori amici di... J.R.R. Tolkien, l'autore del Signore degli Anelli. Non sapete quante volte mi son immaginati i due vestiti come perfetti gentleman inglesi, al pub dell'università, a fumare la pipa davanti ad una tazza di te e a raccontarsi i reciproci mondi immaginari. Ma torniamo alla rubrica.

La storia è quella di quattro fratelli, Peter, Susan, Edmund e Lucy che, durante la guerra, sono costretti a rifugiarsi nella grande casa di campagna del vecchio Professor Kirke. Un giorno Lucy, la più piccola dei quattro, scopre che attraverso un armadio di può accedere ad un mondo fantastico, Narnia, abitato da fauni, centauri e animali parlanti, sprofondato in un gelido e perenne inverno dalla Regina Bianca (nel film Tilda Swinton)

. Quando torna nel nostro mondo, Lucy non è inizialmente creduta, ma, il giorno in cui i quattro devono fuggire dalla governante, la signora Mcready, entrano nell'armadio e scoprono che Lucy aveva ragione. Ora però, il destino di Narnia è nelle loro mani: infatti con il loro arrivo si è rivelata un'antica profezia, che prevede anche il ritorno di Aslan, il leone buono creatore di Narnia.

Ancora una volta, il film è tratto molto bene dal libro, praticamente senza modifiche. Forse viene un po' meno il tono fiabesco verso la fine, nel senso che nel libro la grande battaglia finale che viene mostrata nel film è praticamente inesistente. Per il resto, però, consiglio lettura e visione. Ah, e gli effetti speciali rendono benissimo il mondo di Narnia, e in particolare Aslan, uno dei miei personaggi preferiti che, nella simbologia cristiana che Lewis ha voluto dare alla sua opera, è il simbolo di Gesù. Due seguiti sono stato tratti da Il principe Caspian e Il viaggio del veliero, ma ve ne parlerò un'altra volta. Inoltre da questo libro è stato anche tratto un cartone animato ungherese negli anni ''70 e una serie tv della BBC negli anni 88-90.

Ecco qui, a domani!

venerdì 29 novembre 2013

Perle (1)

"...accanto al fabbricato un pozzo profondo, vigilato da quei tali eucaliptus, offriva muto i vari servizi dei quali era capace: sapeva far da piscina, da abbeveratoio, da carcere, da cimitero. Dissetava, propagava il tifo, custodiva cristiani sequestrati, occultava carogne di bestie e di uomini sinché si riducessero a levigati scheletri anonimi."
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, "Il Gattopardo"

giovedì 28 novembre 2013

Letto per voi!

Ciao a tutti! Oggi vi proporrò tre libri di meno di 300 pagine con la trama, e quello che più verrà votato nei commenti sarà letto entro una settimana e recensito giovedì prossimo! Avete fino alla mezzanotte di oggi per votare.

Oggi vi propongo tre libri che spaziano tra il giallo, il noir e l'horror...

I racconti del terrore di Edgar Allan Poe

Una lenta, inesorabile discesa verso spaventosi deliri d'incubo e allucinanti ossessioni oniriche, un viaggio denso di inquietanti emozioni nel regno oscuro della paura, dell'arcano, del macabro e della follia. Da "Il gatto nero" a "Il pozzo e il pendolo", da "Il cuore rivelatore" a "La caduta della Casa Usher", l'universo gotico dello scrittore statunitense è una sorta di grande metafora degli angoli oscuri della psiche umana, delle contraddizioni, delle ambiguità della condizione esistenziale; è l'emergere di un inconscio che si insinua a poco a poco nel reale, fino a fagocitarlo completamente.





Un po' più in là sulla destra di Fred Vargas

Mentre è in appostamento su una panchina Louis Kehlweiler, detto il Tedesco, trova per terra un frammento di osso umano. Una traccia perduta dentro la città. All'apparenza ormai definitivamente. Eppure Kehlweiler la segue, con i suoi due aiutanti, Marc e Mathias. La segue con ostinazione e ossessione fino ad arrivare in un piccolo villaggio della Bretagna. Qui trova un collezionista di macchine per scrivere, fanatico di qualsiasi meccanismo ben oliato, un sindaco pavido e untuoso che non vuole problemi, un losco individuo ferocemente razzista, pronto a tutto pur di diventare sindaco lui. Con la pazienza e la fredda ferocia dell'indagatore, Kehlweiler toglie la maschera a tutti e ricostruisce la storia, le sue follie, le sue mostruosità. Inseguendo le tracce.




Dopotutto di Elias Mandreu

Agosto 2008. Durante un’escursione in mountain bike per le vette del Gennargentu, Andrea, squattrinato praticante legale nella non lontana cittadina, s’imbatte in una ragazza francese ferita a morte, abbandonata dentro la sua macchina in fondo a una scarpata. Prima di morire, la giovane riesce a consegnare un vecchio ritaglio di giornale al suo soccorritore. La breve cronaca dice di strani fatti accaduti durante un Ferragosto molti anni prima a Fraus, il paese da cui proviene la famiglia di Andrea. Scosso per l’accaduto e impressionato da una coincidenza cui non sa dare un senso, il quasi-avvocato intraprende un’inchiesta fai da te, senza poter immaginare a cosa sta per andare incontro. Perché la storia non inizia né finisce in quella serata di festeggiamenti del 1984 dove Celestino Lilliu, ruspante sindaco di Fraus, ha un malore, vaneggia e si mette a parlare d’un tratto in perfetto francese. La storia è una matassa di tempi e geografie, avviluppata intorno alle segrete sperimentazioni di una grossa multinazionale farmaceutica su una sostanza – la Psicocronina – che pare in grado d’intervenire sulla posizione nel tempo e nello spazio di chi la assume. E se l’enigma di Celestino Lilliu incrociasse le origini misteriose di Juan Perón o la verità sulla sorte di Elvis Presley, oppure i fatti controversi della battaglia di Waterloo? La Sardegna diviene così territorio di scorribande sopra icone pop e leggende metropolitane, crocevia di piccola e Grande Storia, fra millanterie e identità smarrite nello spazio/tempo; dentro un racconto pieno di scoperte e un triplo, sorprendente finale.

Ecco qui, spero che la scelta vi piaccia. Aspetto i vostri commenti!! :D A domani.

mercoledì 27 novembre 2013

Music Book: 1984

Oggi vi posto due canzoni che mi fanno pensare al famoso romanzo di George Orwell, 1984. L'ho letto due anni fa e vi dirò, non mi è piaciuto quanto altri libri simili, come Il mondo Nuovo di Aldous Huxley che invece è il mio libro preferito in assoluto. Le canzoni sono:

Muse- Resistance
Beh, è stata scritta da Matthew Bellamy proprio pensando al romanzo. E ci sta benissimo! Mi fa pensare alla storia tra Winston e Julia, alla passione che c'è tra di loro. E a quanto questa sia proibita nel mondo del Grande Fratello.

Sigur Ròs- Fjogur Piano
Questa, invece, mi fa pensare alla fine di 1984, quando Winston e Julia hanno subito un lavaggio del cervello sintetizzabile nella seguente operazione:

2+2=5

E non si riconoscono neanche più...un finale triste. Un po' ci sono rimasta male. Ma dopotutto 1984 è una distopia, e altrimenti non sarebbe potuto essere.
Volevo mettere anche un'altra canzone ma purtroppo non l'ho trovata... :(
A domani!



 

martedì 26 novembre 2013

Storia di un genere letterario: la biografia

Ho deciso di inaugurare questa rubrica con il genere biografico. Ho fatto diverse ricerche...e ho scoperto tante cose!
La biografia è un genere molto antico, addirittura risale ai persiani, che raccontavano la storia dei loro re per esteso con digressioni moraleggianti. Tuttavia era molto presente l’elemento fantastico, e quindi non le si può considerare veridiche. Queste storie però influenzarono la letteratura greca, dove uno dei primi esempi sono i Memorabilia di Senofonte, scritti nel IV secolo a.C., che descrivono aneddoti e detti del filosofo Socrate, mentre in età ellenistica Satiro di Callati scrisse una Vita di Euripide della quale ci rimane un frammento. Dell’epoca romana, invece, sono autori come Plutarco, Tacito e Svetonio, il primo autore delle Vite Parallele, la biografia di 46 personaggi greci e romani, il secondo dell’Agricola, biografia del governatore della Britannia e genero Gneo Giulio Agricola, morto in circostanze misteriose sotto l’imperatore Domiziano, e il terzo autore delle Vite dei Cesari, sugli imperatori romani. Queste biografie non sono, però, come quelle moderne. Infatti si concentrano più che altro sui gesti, i vizi e le virtù del personaggio, e non sulla sua vita o per esempio la sua infanzia.

San Cipriano
Dopo l’antichità viene il medioevo, e anche questo periodo ha le sue biografie. Queste si concentrano sulle vite dei santi e dei martiri, e prendono il nome di Acta Martyrum, Atti dei Martiri. Descrivono i processi e la morte dei martiri cristiani, e sono suddivisi in Acta storici, contemporanei o leggermente più tardivi (questi ultimi sono spesso soggetti a revisione) alla data del martirio e più affidabili per gli studiosi, Acta romanzati, veri e propri romanzi ispirati a fatti reali ma con elementi non reali, e Acta di pura fantasia, romanzi di fantasia senza nessun fatto avvenuto storicamente. Il primo Acta conosciuto e una biografia di San Cipriano scritta da Ponzio di Cartagine. Non mancano però, alla fine del medioevo biografie di personaggi laici, come la Vita di Dante di Boccaccio.

Nel Rinascimento, con la riscoperta del mondo classico, ritornarono di gran moda le biografie latine, che poi ispirarono quelle scritte dai riformatori protestanti, come gli inglesi William Roper e George Cavendish, che scrissero di Tommaso Moro e Thomas Wolsey. In Italia, un’opera importantissima venne scritta da Giorgio Vasari, Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, tutt’oggi studiato in storia dell’arte nonostante a volte l’autore riporti soltanto quelle che noi oggi definiremmo delle notizie di gossip.


Izaak Walton
La biografia moderna nasce nel 1600 con l’inglese Izaak Walton, che, oltre che dei corsi sulla pesca, è anche l’autore di alcune corte biografie, che raccontano la vita di uomini come il poeta John Donne, lo scrittore Henry Wotton, il teologo Richard Hooker e il poeta e oratore George Herbert. Questi scritti sono considerati le prime biografie moderne perché a partire da loro si vede un nuovo rigorismo nella ricerca storica, e inoltre i personaggi raccontati diventano non solo figure importanti, ma anche criminali. Tuttavia queste opere si limitavano solo a raccontare gesti, e fu soltanto quando, durante il romanticismo, si svalutò gli aspetti esteriori che si cominciò ad indagare anche psicologicamente il soggetto della narrazione. Questo processo ha accompagnato il genere fino al Novecento e ad oggi. Si analizza di più il passato e la psicologia, grazie anche ai metodi della psicoanalisi, in modo da dare un’immagine molto più a 360° rispetto a prima, e si tende a realizzare delle biografie vicine alla monografia e alla saggistica.
      
 

lunedì 25 novembre 2013

Fogli di celluloide: The Reader

Ed eccoci qui al ritorno di Sogni di Carta! Scusate se ci ho messo un po', ma oggi la connessione dell'università più va che viene. Comunque, ritorniamo a ciò che ci riguarda...
In questa rubrica, vi parlerò di un libro e del film che ne è stato tratto, e li paragonerò. Ovviamente potete darmi la vostra opinione nei commenti. :)
Oggi vi parlo di un libro e di un film che raccontano una storia d'amore e lettura: The Reader di Bernhard  Schlink, da cui è stato tratto un film nel 2008, diretto da Stephen Daldry con Kate Winslet (Hanna Schmitz), Ralph Fiennes (Michael Berg) e David Kross (Michael Berg da giovane).
 Ecco la trama:

Il quindicenne Michael Berg vive una profonda relazione con Hanna, una donna più matura di lui e misteriosa. La regola è che ad ogni incontro lui le legga a voce alta un romanzo. Poi, un giorno Hanna scompare senza lasciare traccia. Michael la ritroverà soltanto anni dopo, in un'aula di tribunale, alla scoperta
di quel passato terribile e del segreto che la donna custodisce.

Il libro è bellissimo, e il film anche, dato che ne è tratto molto bene. L'unica cosa che si perde nel passaggio tra i due sono le riflessioni, quasi filosofiche, del narratore, che tra l'altro in parte combacia con l'autore del libro. La recitazione è semplicemente eccellente, e Kate Winslet ruba la scena a tutti i personaggi con la sua Hanna, esattamente come nel libro così sofferente e misteriosa, battagliera e tenace nel custodire un segreto che la condannerà a restare muta per il resto della sua vita. L'Oscar che ha vinto per questo film è pienamente meritato.

Qui sotto, vi lascio il trailer:

Bene, spero che questa recensione vi sia piaciuta...fatemi sapere, accetto le critiche! :) E domani, vi proporrò la storia di un genere letterario...ma non vi dico quale. E' una sorpresa! :D

mercoledì 20 novembre 2013

Ed ecco a voi i risultati!!

Recensione: 2 voti
Vita d'autore: 2 voti
Fogli di celluloide: 4 voti
Storia di un genere letterario: 4 voti
Tema: 2 voti
Letto per voi: 3 voti
Music book: 3 voti
L'immagine: 2 voti
Nuova uscita: 1 voto
Perle: 4 voti

Quindi, i vincitori sono Fogli di celluloideStoria di un genere letterarioPerleLetto per voi e Music book! Ecco a voi le rubriche vincitrici del mio sondaggio per la riapertura del blog.Bene bene, ora bisogna stabilire il calendario!

Lunedì: Fogli di celluloide
Martedì: Storia di un genere letterario
Mercoledì: Music book
Giovedì: Letto per voi
Venerdì: Perle

Ecco qui... Voglio ringraziare tutti quelli che hanno votato per il oro aiuto. Ora comincerò a fare le mie ricerche e a scrivere. Ho già trovato i libri da proporvi la settimana prossima per Letto per voi. Ma sarà una sorpresa. Fino ad allora...al lavoro! :)

mercoledì 13 novembre 2013

Ho bisogno di tutti voi!!

Ciao a tutti!! Ho bisogno, come dice il titolo del post, davvero di tutti voi. Ho lasciato questo blog da gennaio, ma entro massimo due settimane vorrei farlo tornare. Come? Trasformandolo in una specie di rivista con delle rubriche. Penso che un blog di sole recensioni possa risultare un po' noioso da scrivere, mentre con delle rubriche sarà ben più interessante! Questo sarà possibile grazie al computer portatile e al wifi dell'università, perché avrò la possibilità di connettermi dal lunedì al venerdì. Sicuramente dovrò interrompermi quando le lezioni finiranno e ci sarà la ''pausa'' degli esami, e allora starò a casa, dove non ho internet, per studiare. Ma tornerò appena potrò, ve lo prometto.
Le rubriche che vi propongo sono dieci, ma voi dovete votarne solo cinque. Eccole qui:

  • Recensione: la pura e semplice recensione di un libro.
  • Vita d'autore: la biografia di uno scrittore. 
  • Fogli di celluloide: il parallelo tra un libro e il film che ne è stato tratto.
  • Storia di un genere letterario: si, la storia di un genere letterario, sarebbe un post in cui ne racconto le radici, le influenze, gli autori maggiori e la fortuna.
  • Tema: come un tema specifico è stato affrontato nella letteratura (per es. il viaggio, l'amore, un certo fatto storico...)
  • Letto per voi! : Propongo una lista di tre libri che non superino le 300 pagine e vi faccio votare quello di cui volete la recensione. La prima settimana di blog, non farò una recensione ma vi proporrò soltanto i libri.
  • Music book: la colonna sonora, secondo me, di un libro che ho letto. Nei commenti, se avrete letto il libro di cui parlo, potreste dirmi la vostra colonna sonora.
  • L'immagine: un quadro, o una foto, che ha come protagonista un libro, un lettore, la lettura in generale. 
  • Nuova uscita: la trama di una novità che mi sembra interessante.
  • Perle: un paragrafo, una frase di un libro che penso sia molto bella. 
Ora è tutto in mano a voi! Quali volete vedere su Sogni di Carta? Ditemelo, non vedo l'ora di accontentavi e mettermi a scrivere. Ora passerò un po' per i blog per avvertirvi, scusate se disturberò ma vorrei tentare di coinvolgere il maggior numero di persone. Quindi, per favore se mi fate anche un po' di passaparola...grazie!!


Ho dedicato un post anche sul altro blog, Where is my mind? Potete votare anche lì. Grazie ancora, e buone letture! Vi aggiornerò presto. :P

mercoledì 16 gennaio 2013

Non è un paese per vecchi

Texas, 1980. Il veterano del Viet-Nam Llewelyn Moss trova, sulla scena di una resa dei conti tra narcotrafficanti, una valigia con dei soldi. Tanti soldi. Dopo averla presa, fugge. Sulle sue tracce si mettono due personaggi agli antipodi, lo sceriffo Ed Tom Bell e il serial killer munito di fucile ad aria compressa Anton Chigurh. Chi lo troverà per primo?
Wow! Il più bel libro che ho letto l'anno scorso. Un incrocio tra un western e un noir, con personaggi che appartengono ai classici del genere: lo sceriffo Bell, che incarna il Bene, un uomo ormai prossimo alla pensione che vive nel passato, come dimostrano quei capitoli che sono scritti dal suo punto di vista, quasi una pausa di calma dalla violenza che è invece espressa nel resto della storia. Lo sceriffo Bell, che ormai non crede più nella giustizia e che si chiede dove andrà a finire il suo paese, dove i giovani si tingono i capelli di verde e si mettono un osso nel naso.
Il suo completo contrario è Anton Chigurh, che incarna il Male. E, in effetti, è uno tra i personaggi più cattivi che io abbia mai incontrato. Un folle cinico, certo, ma la sua follia ha una sua terribile logica, come quando chiede alle sue vittime di fare un passo avanti o indietro per non sporcarsi le scarpe mentre le uccide. E che dire della sua moneta coniata nel 1958, con la quale, giocando a testa o croce, da loro un'ultima possibilità?
E in mezzo a tutto questo sta il veterano Moss, che ha tentato di approfittare del sistema senza tuttavia decidere da che parte stare, perché, se l'atto di Moss è criminale, nel profondo del suo cuore è ancora un buono. Come lo crede sua moglie, la giovane Carla Jean, un personaggio secondario che però, ne sono sicura, non vi lascerà indifferenti.
La storia è scritta in uno stile che mi è risultato completamente nuovo: quello di Cormac McCarthy. Uno stile asciutto e scarno, che mi ha fatto pensare ai western di Sergio Leone e mi ha trasmesso l'immagine di un paese caldo e polveroso, dove ormai non c'è più nessuna legge che valga, tranne quella del più forte. Uno stile che è anche visibile a occhio nudo. Infatti, in Non è un paese per vecchi non vedrete neanche l'ombra delle virgolette per indicare l'inizio o la fine di un dialogo. All'inizio la cosa è un po' spiazzante ma, credetemi, ci si fa presto l'abitudine e alla fine lo si apprezza tantissimo.
Concludo dicendovi che da questo libro è stato tratto l'omonimo film di Joel e Ethan Coen, che ha vinto quattro premi Oscar tra cui miglior film e miglior attore non protagonista per Javier Bardem nel ruolo di Chigurh.


A presto e...buone letture!