Una grande festa si prepara a Southwark, il luogo di residenza di fratello Athelstan. Infatti, nella taverna 'La notte di Gerusalemme', si terrà la grande caccia ai ratti. Tutto si svolge come previsto nella rispettabile locanda, almeno finché non vi si compiono tre delitti: quello di un poveraccio preso per un altro dal cacciatore di taglie e di due giovani prostute. Fatto strano, le due erano figlie di una celebre cortigiana scomparsa vent'anni prima...sarà a fratello Athelstan e al coroner di Londra sir John Cranston di schiarire il mistero.
Tra morti e sparizioni inspiegate, cavalieri non così cavallereschi, vendette e tesori scomparsi, questo è, a mio parere, il libro meglio riuscito di Paul Harding. Cattura il lettore fin dalla prima pagina, e non si riesce a capire chi sia (o chi siano?) il colpevole fino all'ultimo capitolo. La precisione storica è puntigliosa, e fanno sorridere i membri della parrocchia di Athelstan, nella cui descrizione l'autore usa un bell'humour inglese. Se c'è un personaggio che spicca più di tutti, è la figura del cacciatore di taglie. Non si sa quasi niente di lui, è una figura misteriosa e sfuggente che mi ha davvero colpita, forse per il suo mistero, oppure per il suo essere così distaccato e al tempo stesso presente nell'intrigo del romanzo.
Voto: 10