Il narratore è un giovane impiegato insoddisfatto della sua vita e posseduto dai suoi mobili. Soffre d'insonnia e la sola cura che trova è frequentare dei gruppi per malati di cancro fingendosi uno di loro. Solo in questo modo il narratore riesce ad avere un po' di calore umano. Almeno finché non si accorge che c'è un'altra persona, una ragazza di nome Marla Singer, che fa come lui. Un giorno, su una spiaggia, il narratore incontra Tyler Durden. I due diventano inseparabili. E, dopo un po', Tyler invita il narratore a tirargli un pugno più forte che può nel parcheggio di un bar. Così nasce il fight club, dove chiunque può picchiarsi finché vuole. E l'idea avrà così tanto successo che Tyler Durden diventerà una sorta di nuovo messia.
Fight Club è il romanzo d'esordio di Chuck Palahniuk, scritto nel 1996, e da cui David Fincher ha tratto l'omonimo film cult con Edward Norton, Brad Pitt e Helena Bonham Carter.
La storia è anarchica, estrema, scritta con uno stile ipnotico che all'inizio scombussola un po'. Uno stile anarchico quanto la storia, fatto di ripetizioni, parole pesanti e senza eufemismi. Ma è anche geniale, perché rende ancor più partecipe il lettore e coinvolgente il romanzo, soprattutto nel finale a sorpresa, che mai ci si attenderebbe. Meglio comunque non leggerlo se si è deboli di stomaco, a causa dei contenuti crudi.
VOTO: 9