Oggi vi parlo del romanzo poliziesco, o giallo.
Storie che presentano qualche elemento di poliziesco nei tempi precedenti alla sua invenzione vera e proprie sono tragedie come l'Edipo di Sofocle, oppure la Storia di Susanna nella Bibbia. Questo per quanto la tradizione occidentale, perché poi, nella letteratura cinese del XVIII secolo, è presente una tradizione di storie di detective. Convenzionalmente si fa però iniziare la storia del genere giallo nel 1841, quando Edgar Allan Poe pubblicò I delitti della Rue Morgue. Per la prima volta in Europa, un personaggio dotato di grandi capacità deduttive, Auguste Dupin, cercava di risolvere casi criminali. Non si reca neanche sui luoghi del delitto, lavora esclusivamente con il suo cervello. Questo venne ripreso da un altro grande dei primordi della letteratura poliziesca, Sir Arthur Conan Doyle, inventore di Sherlock Holmes, che con ha caratteristiche simili a Dupin e sarà 'copiato' da altri grandi autori del giallo detto deduttivo, come Agata Christie, creatrice di Hercule Poirot, protagonista di circa 25 storie.
La popolarità del genere poliziesco fu immediata, e crebbe sempre di più fino al ventennio 1920-1940, detto
'epoca d'oro del giallo'. All'inizio del XX secolo, però, altri scrittori si erano cimentati in questo genere, come Edgar Wallace, che scrisse I quattro giusti e che è considerato l'ideatore del moderno thriller, e che non rispettò i canoni del giallo precedente ma li contaminò con elementi appartenenti all'avventura.
In Francia, intanto, Gaston Leroux, l'inventore del Fantasma dell'Opera di cui vi ho parlato qualche mese fa, crea il personaggio di Rouletabille, un giornalista dalla testa piccola e rotonda che a partire da Il Mistero della Camera Gialla del 1908 risolve casi con l'ausilio della logica. Tuttavia, dopo la prima indagine, i tono di successivi romanzi abbandonano gli elementi polizieschi per accenti più melodrammatici. Negli stessi anni appare un altra grande figura del giallo, il detective-ladro Arsène Lupin creato da Maurice Leblanc, a cui si lega la figura più oscura di Fantomas, il genio del male.
Fin qui ho parlato del cosiddetto ''giallo classico''. Ma a partire dagli anni venti nascono altri filoni del giallo, come l'Hard Boiled, nato in America ai tempi del Proibizionismo e della grande criminalità che ne seguì. In questo periodo hanno molto successo le riviste pulp, dove ad essere narrate sono storie non di inchieste ma piuttosto di violenza e poliziotti che sono assimilabili a criminali per i metodi che usano. Tra i più importanti autori, Dashiell Hammett e Raymond Chandler, il primo autore del Falcone Maltese, il secondo di Il grande sonno.
Alla scuola Hard Boiled si legano altri generi più vicini al giallo classico, come il noir, un genere dai tono cupi e angosciosi, come l'uomo solo in una metropoli corrotta. I libri noir, (che tra l'altro a me piacciono molto!) sono quindi impregnati di pessimismo. Oggi, il maggiore autore è l'americano James Ellroy, autore di The Black Dalia.
Negi ultimi anni un tipo di noir che sta riscuotendo molto successo è quello svedese, e questo a partire dalla
pubblicazione della trilogia Millennium di Stieg Larsson. Una delle particolarità dei polizieschi di questo paese sta nello stile, freddo, duro, distaccato quando racconta storie a volte disturbanti.
Vorrei finire parlandovi di un altro tipo di giallo che personalmente apprezzo tantissimo, che sta conoscendo un grande successo in questi anni, e cioè il giallo storico. Si tratta di storie ambientate in una data epoca storica, che può essere l'antico Egitto come il Medioevo o gli anni prima della rivoluzione francese, in cui alla risoluzione di un crimine si affianca una ricostruzione che, a seconda degli autori, è più o meno ben fatta. In particolare, si sono distinti Paul Doherty ed Ellis Peters, ma io amo molto anche il francese Jean François Parot, che con il suo Nicolas Lefloch ci racconta la Francia pochi anni prima la rivoluzione.
Ecco qui, spero che questo post vi piaccia! :)
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