lunedì 17 febbraio 2014

Fogli di celluloide: Eragon

Ciao a tutti! Scusate se ho interrotto d’un tratto il blog. Però come dire, avevo bisogno di un periodo di distacco. Per un bel po’ non ho neanche aggiornato il mio blog principale, Where is my mind?. Se a questo poi si aggiunge la fine delle lezioni del primo semestre e quindi il fatto che non potevo più collegarmi a internet in modo regolare... insomma, non avrei potuto aggiornare le rubriche nei giorni giusti. Ma ora le lezioni sono ricominciate, ed eccomi qui a riparlarvi di libri! Spero che intanto abbiate fatto delle belle letture.
Come ogni lunedì, oggi vi parlerò di libro mettendolo a confronto con il film che ne è stato tratto. Se nelle ultime rubriche i film erano a mio parere tratti piuttosto bene, oggi cambio registro con Eragon, primo volume della serie di tre libri, poi diventati quattro, di Christopher Paolini, da cui è stato tratto l’omonimo film nel
2006, diretto da Stefen Fangmeier con Ed Speelers nel ruolo del protagonista, Jeremy Irons nei panni di Brom, Sienna Guillory in quelli di Arya e John Malkovich in quelli di Galbatorix, mentre Rachel Weisz da voce alla dragonessa Saphira.

Il fatto è questo: il giovane e orfano Eragon trova nella foresta una pietra blu. In realtà è un uovo, che si schiude davanti a lui e dal quale esce un cucciolo di drago, specie che si credeva estinta da quando i Cavalieri di Drago furono sterminati dal perfido re Galbatorix, che ha il controllo di Alagaësia. Eragon nasconde il cucciolo, che chiama Saphira, e lo alleva. Ma quando suo zio viene ucciso da degli esseri sconosciuti, scoprirà che forse egli ha tra le sue mani il destino della sua terra, e per comp
ierlo verrà aiutato dal cantastorie Brom, un uomo misterioso che sembra essere molto più di quello che dice...

Allora, contando che ho letto il libro a tredici anni e che sono sicura che se lo rileggessi adesso mi piacerebbe molto di meno, prenderò l’impressione che ne ebbi qualche anno fa. Mi era molto piaciuto, ricordo che lo divorai. Lo trovavo originale, ed Eragon mi piaceva tanto, così come il popolo degli elfi e dei ribelli. E quando Brom morì ci rimasi malissimo. Ho letto anche il seguito, Eldest, mentre Brisingr si sta impolverando nella mia libreria e Inheritance me lo sono fatto raccontare da una mia amica. Penso che sia scontatissima, ma questa è un’altra storia.  

Il film, invece, è semplicemente uno dei peggiori film che io abbia mai visto. Ricordo che uscita dalla sala mi venne la tentazione di andare a chiedere il rimborso alla sala. Credo sia anche perché l’attesa era tanta. E’ tratto malissimo, molte parti sono tagliate deliberatamente, Arya non sembra per niente un’elfa (va bene, Paolini non parla mai di orecchie a punte nei suoi libri, ma capite che per una che ha passato gli ultimi anni della sua infanzia a immaginare di vivere nel Bosco Atro in compagnia di Legolas&Co è uno shock), e la storia diventa banalissima. Dov’è finito il pezzo in cui Eragon vede un mercato di schiavi e decide di combattere l’ingiustizia? Che fine ha fatto Solembum il gatto mannaro? E potrei andare avanti così per ore. I personaggi non hanno più il minimo spessore, e a questo si aggiunge una recitazione terribile, deludente per un cast che poteva contare su Jeremy Irons e John Malkovich. L’unico punto di forza sono gli effetti speciali, la dragonessa Saphira è fatta molto bene, ma questo poteva anche risultare ovvio dato che il regista è un ex supervisore degli effetti speciali della Industrial Light&Magic di George Lucas quattro volte candidato all’Oscar. Per il resto, beh, il film mi ha molto delusa. E credo di non essere stata l’unica, visto che non incassò moltissimo e non sono stati tratti altri film dalla saga!   

    

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