Oggi vi racconto la storia del romanzo d'avventura!
Questo genere nasce nel XVIII secolo, ma come il romanzo autobiografico che conosciamo oggi ha degli antecedenti molto più antichi. Addirittura si può risalire all'
Odissea e al viaggio di Ulisse , che comprende alcuni elementi del genere: il viaggio, l'incontro con altre culture, gli imprevisti che accadono al protagonista. Anche nel romanzo ellenistico sono presenti alcuni di questi temi, e questo perché si andava a cercare di soddisfare il gusto del meraviglioso dei lettori.
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Chrètien de Troyes |
Nel Medioevo il precursore del genere avventuroso si può trovare nei cicli epici cavallereschi, come quelli sui Cavalieri della Tavola Rotonda, scritto da Chrètien de Troyes, oppure la storia di Tristano e Isotta. Quest'ultima ha origini molto antiche, risalenti ad una leggenda celtica poi passata nella tradizione normanna e infine trascritta in epoca medievale da diversi autori, come Béroul, un giullare del XII, della cui versione ci rimangono dei frammenti, il chierico dello stesso periodo Tommaso d'Inghilterra, la poetessa francese Maria di Francia, e infine lo stesso Chrétien de Troyes, la cui versione è però andata perduta.
Altri esempi più tardi di scritti che anticipano il romanzo d'avventura sono L'
Orlando Furioso e il
Don Chisciotte di Cervantes.
Come spesso accade, il romanzo d'avventura vero e proprio nasce in Inghilterra, nel Settecento. Uno dei primi esempi è
Robinson Crusoe di Daniel Defoe, dove il protagonista fa naufragio su un'isola disabitata e nella forma del diario racconta come è sopravvissuto ed è tornato alla civiltà (lasciando grande spazio alla riscoperta della Fede in Dio che avviene nel protagonista),
I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, dove è ripreso il motivo del viaggio e del naufragio, e dove il protagonista scopre nuove civiltà. In questo romanzo è tuttavia fortemente presente la satira, poiché quelle nuove civiltà non sono altro che aspetti della società inglese che Swift critica ferocemente.
Sempre nel Settecento, per l'avvento dell'Illuminismo, il romanzo d'avventura entra il crisi, perché per criticare la società si preferisce il fantastico.
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Jules Verne |
La crisi finisce nell'Ottocento, quando i romantici, abitati dallo spirito d'avventura, riscoprono questo genere e lo intrecciano al neonato genere storico. In
Ivanoe, lo scozzese Walter Scott non solo ci parla di quei cavalieri e di quell'etica cavalleresca che abbiamo già incontrato nelle storie medievali, ma anche delle loro peripezie, della loro lotta per tornare nelle grazie dei loro signori. Quando poi arrivò il movimento realista, il romanzo d'avventura cambiò, e si concentrò sull'eroe borghese che combatte per l'affermazione della sua classe sociale. Nello stesso secolo nascono anche due altri sottogeneri che discendono dal romanzo d'avventura: il poliziesco e il cosiddetto romanzo scientifico, anticipatore del romanzo di fantascienza portato al successo da Jules Verne, autore di
Ventimila leghe sotto i mari o
Viaggio al centro della Terra. Altri autori importanti tra Otto e Novencendo sono Robert Louis Stevenson, l'autore dell'
Isola del Tesoro, ed Emilio Salgari, l'inventore di Sandokan.
Vorrei concludere facendo notare come, dalla sua invenzione, il pubblico a cui si rivolge il romanzo d'avventura sia cambiato, infatti, se prima ci si rivolgeva ad un pubblico adulto e borghese, oggi i romanzi d'avventura sono in particolare letti dai bambini e dai ragazzi, perché vengono considerati come dei classici della letteratura per l'infanzia.